Questa cappella apparteneva alla Compagnia di San Secondo, di cui si hanno notizie certe a partire dal primo quarto del XVI secolo. Nel corso del XVIII secolo inizia un lento degrado della cappella seicentesca, contestualmente a una minore partecipazione nella spesa per la manutenzione ordinaria da parte del Consiglio della Città e un maggiore carico sulla Compagnia stessa che, dopo aver ottenuto maggiore autonomia amministrativa e acquistato una certa solidità finanziaria, si adopera per riedificare la cappella.
Il conservatore della Compagnia di San Secondo, l’abate Antonio Cotti Ceres, si rivolge inizialmente all’architetto Benedetto Alfieri che, tuttavia, non prepara il progetto. Viene allora contattato Bernardo Vittone (1705-1770), operante in quel momento in altri cantieri astigiani. Nel 1768 sono presentati i disegni, ma solo due anni dopo iniziano i lavori che, a fasi alterne, sono completati nel 1789.
La pala d’altare ovale raffigurante San Secondo davanti al Redentore è opera del pittore toscano Stefano Tofanelli (1752-1812). Commissionata dal conte Filippo Emanuele Cotti Ceres, fu realizzata a Roma intorno al 1798 ma giunse ad Asti solo nel 1802.
Sulle pareti ai lati dell’altare sono presenti sei dipinti su tela con storie della vita di san Secondo realizzati all’inizio dell’Ottocento dall’astigiano Vincenzo Cavallero (1765-1839) da opere con analoghi soggetti di Carlo Gorzio (notizie 1765-1794). Gli affreschi eseguiti dal Gorzio per questa cappella, probabilmente intorno al 1779, si deteriorarono ben presto a causa dell’umidità del supporto murario e vennero rimpiazzati dalle attuali pitture su tela che però, a paragone con altre opere del Gorzio, rivelano una qualità assai inferiore. Le scene rappresentate sono (in senso orario): San Secondo dà sepoltura al vescovo Marziano, Decollazione di san Secondo, San Secondo in carcere visitato dall’angelo, sulla parete sinistra; Comunione di San Secondo, Battesimo di San Secondo, San Secondo liberato dall’angelo, sulla parete di destra.
Nella cappella è anche presente un’esposizione permanente dei palii di San Secondo e delle bandiere antiche.
This chapel belonged to the Company of Saint Secundus, with reliable records dating back
to the first quarter of the 16th century. During the 18th century, a slow deterioration of the
seventeenth-century chapel began, together with a decrease of the city council's
participation in ordinary maintenance expenses and a heavier burden placed on the
Company itself. After gaining more administrative autonomy and achieving a certain financial
stability, the Company took on the task of rebuilding the chapel.
The conservator of the Company of Saint Secundus, Abbot Antonio Cotti Ceres, initially
approached the architect Benedetto Alfieri, who, however, refused the project. Bernardo
Vittone (1705-1770), who was involved in other construction projects in Asti at the time, was
then contacted. In 1768, designs were presented, but it was only two years later that the
work began. It was completed only in 1789, due to several interruptions.
The oval altarpiece depicting Saint Secundus before the Redeemer Lord is the work of the
Tuscan painter Stefano Tofanelli (1752-1812). Commissioned by Count Filippo Emanuele
Cotti Ceres, it was made in Rome around 1798 but arrived in Asti only in 1802.
On the walls on either side of the altar, there are six canvas paintings depicting scenes from
the life of Saint Secundus, made in the early 19th century by the Asti-born Vincenzo
Cavallero (1765-1839) based on art pieces with similar subjects made by Carlo Gorzio
(information 1765-1794). The frescoes executed by Gorzio for this chapel, probably around
1779, deteriorated quickly due to the moisture of the wall support and were replaced by the
current paintings on canvas.
However, compared to other works by Gorzio, these paintings
reveal a significantly lower quality. The depicted scenes are (clockwise): Saint Secundus
burying Bishop Marziano, Beheading of Saint Secundus, Saint Secundus visited by the
angel in prison on the left wall; Communion of Saint Secundus, Baptism of Saint Secundus,
Saint Secundus freed by the angel on the right wall.
The chapel also houses a permanent exhibition of the Palios of Saint Secundus and ancient
flags.